Banca Popolare del Lazio
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La Banca Popolare del Lazio contribuisce da un secolo alla storia economica della Regione, rispondendo con l’evoluzione dei propri servizi alla costante fiducia di generazioni di famiglie e imprese. Vicina al cliente nelle continue sfide che si presentano, fonda su saldi principi la ricerca di servizi e prodotti che rendano sereno il presente e realizzabili i progetti futuri. La Popolare del Lazio è una banca radicata nel territorio, pronta ad offrire risposte diversificate e puntuali alla propria clientela. L’ iniziativa ebbe origine nell’ambito del Ricreatorio cattolico “Silvio Pellico” di Velletri. In quell’epoca, tale Ricreatorio era un luogo d’incontro tra illuminati personaggi dell’ambiente cattolico veliterno i quali, dibattendo i temi sociali del momento, sentirono l’esigenza di dare vita ad una struttura fianziaria che provvedesse a dare specifia protezione alle classi meno abbienti. Si denominò “Cassa Agricola Operaia”. La neo-costituita ebbe un rapido sviluppo e beneficiò anche del sostegno di lire 1.000 da parte del Santo Padre. Il gesto munifico del Papa indusse gli Amministratori della Cassa a denominarla “Pio X” in segno di riconoscenza. Dagli anni Settanta, sotto la guida del prof. Renato Mastrostefano in qualità di Direttore Generale, inizia un progetto di sviluppo che porterà la Banca alla trasformazione in “Popolare” (1993) e infine – grazie alla fusione con la Banca Popolare di Terracina – all’attuale forma e denominazione di “Banca Popolare del Lazio” (1994). Nel 2010 si completa l’asset manageriale tuttora in carica con la nomina a Direttore Generale di Massimo Lucidi. In base alla Legge 33/2015 sulla trasformazione in SPA delle banche popolari con un attivo di bilancio superiore agli 8 miliardi di euro, nel 2015 la Banca Popolare del Lazio rimane nel ristretto gruppo delle prime 10 banche popolari a livello nazionale che hanno conservato tale status, nonché tra le prime 20 banche popolari indipendenti.